Pubblicato il da Alessio Ippolito
Investire in Buoni Fruttiferi Postali Conviene? Calcolo e Simulazione
Conviene oggi investire in buoni fruttiferi postali? Quali sono le caratteristiche di questi prodotti, che continuano ad essere tra i più popolari strumenti di risparmio in Italia, soprattutto tra i piccoli risparmiatori? Può davvero avere ancora senso investire il proprio denaro in questo tipo di strumenti, ora che da casa, tramite il trading online, abbiamo la possibilità di investire praticamente in ogni tipo di titolo possibile e immaginabile?
Come si colloca l’investimento in buoni fruttiferi postali rispetto a quanto viene offerto, ad esempio, da broker professionali, che mostrano commissioni zero sull’eseguito (si applicano spread) e tanti servizi integrativi (anche per i principianti)? Risponderemo a queste e molte altre domande, focalizzando l’attenzione anche sul calcolo, sulla simulazione dei potenziali rendimenti e sulle migliori alternative.
💡 Consiglio in evidenza: ad oggi i buoni fruttiferi offrono davvero rendimenti bassissimi, a fronte di un’immobilizzazione del capitale esagerata. Sistemi alternativi, con più possibilità (anche se più rischiosi) si basano sul trading online proposto da broker come FP Markets. Per capire se questa attività fa al caso tuo, puoi registrarti qui in basso ed ottenere un conto demo gratis:
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🏷️ Cosa sono i buoni fruttiferi? | Titoli di debito emessi dallo Stato |
📮 Dove investire in buoni fruttiferi: | Tramite Posta Italiana |
💻Conviene investire? | Offrono bassi rendimenti, a fronte di un’alta immobilizzazione |
⛔ Investire in buoni fruttiferi ha rischi? | Sono garantiti dallo Stato (a meno che lo Stato diventi insolvente) |
Cosa sono i buoni fruttiferi postali?
I buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e distribuiti tramite il servizio postale. La loro origine risale al 1880, quando furono introdotti per incentivare il risparmio tra i cittadini italiani e supportare lo sviluppo economico del Paese. Questi strumenti hanno guadagnato popolarità nel corso degli anni grazie alla loro semplicità e sicurezza.
I buoni fruttiferi postali sono progettati per essere accessibili a tutti, indipendentemente dall’importo investito e possono essere acquistati presso gli sportelli postali. Offrono una forma di rendimento che varia a seconda della durata dell’investimento e delle condizioni economiche. La CDP, ente pubblico, garantisce il rimborso del capitale investito e il pagamento degli interessi, rendendo questi strumenti una scelta discreta per chi desidera risparmiare.
I bassi rendimenti dei buoni ci portano a suggerirti alcuni broker partner in evidenza, validi anche se sei un principiante:
Come funzionano i buoni fruttiferi postali?
I buoni fruttiferi postali funzionano come titoli di debito emessi dallo Stato, rappresentando una forma di prestito che i cittadini fanno all’amministrazione pubblica. Quando un risparmiatore acquista un buono, sta sostanzialmente prestando denaro alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP). In cambio, l’acquirente riceve un impegno di restituzione del capitale, insieme ad un interesse variabile (possono sempre essere riscattati).
Oltre a rappresentare un’opzione di risparmio, i buoni fruttiferi postali contribuiscono al finanziamento di opere pubbliche e progetti di sviluppo, supportando così l’economia italiana. Il rendimento dei buoni fruttiferi postali può variare in base alla durata dell’investimento e al tipo di buono scelto. Alcuni buoni offrono un tasso fisso, mentre altri possono presentare un rendimento variabile legato a specifici indicatori economici.
💡 Caratteristica | 📮 Spiegazione |
Emissione al valore nominale | Vengono emessi al 100% del loro valore, senza sovrapprezzo |
Rimborso flessibile | Gli investitori possono richiedere rimborsi immediati, anche in anticipo |
Assenza di costi aggiuntivi | Non ci sono spese per la sottoscrizione o per il rimborso, a eccezione delle eventuali tasse. |
Interessi determinati alla sottoscrizione | Gli interessi sono fissati al momento dell’acquisto e vengono corrisposti al momento del rimborso o alla scadenza del buono. |
Vantaggi fiscali | Sono esenti dall’imposta di successione e beneficiano di una tassazione agevolata al 12,50%, simile a quella applicata ai titoli di Stato. |
Come investire in buoni fruttiferi postali?
Vediamo subito come investire in buoni fruttiferi postali, in soli 7 step:
- visita un ufficio postale: recati presso un ufficio postale abilitato per l’acquisto di buoni fruttiferi;
- scegli il tipo di buono: esplora le diverse tipologie di buoni disponibili, considerando durata, rendimento e condizioni.
- compila il modulo: richiedi il modulo di acquisto e compila le informazioni richieste, come dati personali e l’importo che intendi investire.
- effettua il pagamento: paga l’importo tramite contante, o bonifico, a seconda delle opzioni disponibili.
- ricevi il certificato: una volta completata la transazione, ricevi un certificato che attesta l’acquisto del buono fruttifero.
- monitora il rendimento: tieni traccia del rendimento e delle scadenze per il riscatto.
- riscatta il buono: quando desideri, puoi riscattare il buono presso l’ufficio postale, ricevendo il capitale investito e gli interessi accumulati.
I buoni fruttiferi postali sono sicuri?
Sono sicuri tanto quanto le obbligazioni italiane. Perché sono garantite dallo stesso ente. Questo vuol dire che quando investi in buoni fruttiferi postali stai, grosso modo, correndo gli stessi rischi che correresti andando ad investire sulle obbligazioni italiane. Non sono tanti, è vero, ma non sono neanche pochi.
Anzi, le obbligazioni italiane sono notoriamente tra le più rischiose tra quelle che vengono offerte dagli stati Europei. Con un ma. Perché se è vero che tutti conoscono la rischiosità delle obbligazioni italiane, per i buoni fruttiferi postali sembrano fare tutti spallucce. Come se fossero più sicuri. Cosa che invece, appunto, non sono.
NOTA: puoi renderti conto del rapporto tra rischio e rendimento anche soltanto investendo con una demo gratis come quella di Trade.com, che ti permette di accedere, tra le tante cose, anche a mercati molto tranquilli. E ti renderai conto di come il rischio vada comunque retribuito. Cosa che con i buoni fruttiferi postali non avviene. O meglio, non avviene secondo quelle che sarebbero le giuste proporzioni.
Investire in buoni fruttiferi postali: rendimenti
I buoni fruttiferi postali, e questo è il secondo aspetto del problema secondo noi insormontabile di questo tipo di prodotti, hanno dei rendimenti davvero troppo bassi. Attualmente, i buoni fruttiferi postali offrono una gamma di rendimenti annuali lordi che variano in base alla tipologia scelta e alla durata dell’investimento, che può oscillare tra 3 e 20 anni.
Le diverse scelte di durata influiscono direttamente sul tasso di rendimento: per esempio, un investimento di 4 anni presenta un rendimento annuo lordo di circa 1,50%, mentre per un impegno di 20 anni si può ottenere un rendimento più elevato, pari a circa 2,75%. Questa varietà consente agli investitori di selezionare l’opzione più adatta alle loro esigenze di risparmio e ai loro obiettivi finanziari a lungo termine.
Siamo davanti a rendimenti RIDICOLI per un prodotto che appunto condivide lo stesso livello di rischio con le obbligazioni italiane. Obbligazioni italiane che almeno hanno la decenza, su archi temporali così lunghi, di offrire dei rendimenti (fissati dal libero mercato), più alti. E invece con i buoni fruttiferi postali siamo ancora una volta punto e a capo.
Buoni fruttiferi postali: simulazione e calcolo
Per effettuare una simulazione e calcolo dei rendimenti dei buoni fruttiferi postali, puoi utilizzare la funzione di calcolo disponibile sul sito di Poste Italiane. Ecco come procedere:
- accedi alla sezione dedicata ai buoni fruttiferi postali;
- seleziona la funzione di simulazione;
- imposta i parametri: ossia importo da investire (indica l’ammontare che desideri immobilizzare), tipo di buono (scegli la tipologia di buono fruttifero che ti interessa, ad esempio, a lungo o breve termine), durata (seleziona il periodo di investimento, che può variare da 3 a 20 anni;
- conferma: il sistema mostrerà automaticamente il tasso di interesse applicabile in base alle tue scelte;
- avvia la simulazione: dopo aver inserito tutti i dati, avvia il calcolo per visualizzare i risultati.
- risultati: il sistema fornirà un riepilogo del rendimento atteso, indicando l’importo totale previsto al momento del rimborso, comprensivo degli interessi maturati.
Tipologie di buoni fruttiferi postali
Esaminiamo per completezza le principali tipologie di buoni fruttiferi postali:
- 3 x 4: Buono a lungo termine con durata di 12 anni, offre un rendimento crescente in base alla durata dell’investimento.
- 4 anni Plus: Con scadenza di 4 anni, garantisce un tasso fisso e può essere rimborsato anticipatamente senza penali.
- 3 x 2: Buono con durata di 6 anni, caratterizzato da un rendimento crescente e la possibilità di ritiro anticipato.
- Risparmio Sostenibile: Destinato a chi desidera investire in progetti eco-sostenibili, con un rendimento sul risparmio e sostenendo iniziative verdi.
- Ordinario: A lungo termine, con una durata variabile che può andare fino a 20 anni, con tassi d’interesse fissi.
- Per Minori: Progettato per garantire un risparmio a favore dei minorenni, con un rendimento che cresce nel tempo.
- Risparmio Semplice: Di facile sottoscrizione, pensato per chi cerca un’opzione di risparmio senza complicazioni, con interessi variabili.
Investire in buoni fruttiferi postali: tasse e fiscalità
Un vantaggio c’è. È inutile negarlo. Lo Stato, per motivi che a noi sono particolarmente oscuri, equipara i buoni fruttiferi delle Poste alle obbligazioni dei paesi in White List, una decisione che mette Poste Italiane in posizione di vantaggio rispetto ad altri intermediari e che ovviamente finisce per distorcere il mercato.
Quello che però ci interessa in questa circostanza è sottolineare come appunto i buoni fruttiferi postali siano effettivamente tassati al 12,5%. Il che vuol dire che del lordo rimane in tasca qualcosina di più. È necessario muoversi verso i Buoni Fruttiferi per questo motivo? Assolutamente no. Questo calcolo deve essere inserito all’interno di un’equazione sicuramente più complessa, che tiene conto dia altri fattori come il rendimento medio atteso.
E questo puoi farlo, anche pre-tassazione, paragonando quello che ottieni investendo con i Buoni Fruttiferi Postali con quanto viene offerto dai mercati invece più aperti agli investitori. Come puoi fare aprendo una demo gratis con Trade.com, broker di grandissima qualità che permette davvero a tutti di investire sui migliori mercati. Quei mercati che possono offrire sicuramente rendimenti più interessanti rispetto ai buoni fruttiferi postali.
Meglio investire in BTP, BOT, o buoni fruttiferi postali?
La scelta tra investire in BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), investire in BOT e buoni fruttiferi postali dipende da vari fattori legati agli obiettivi finanziari, al profilo di rischio e alla preferenza personale. Per questo motivo, ecco le caratteristiche da valutare e che contraddistinguono i BTP e BOT dai buoni.
Caratteristiche dei BTP:
- Durata: vanno da 3 a 30 anni e possono essere scelti in base all’orizzonte temporale dell’investitore.
- Rendimento: offrono tassi di interesse fissi, pagati semestralmente. I rendimenti possono variare a seconda delle condizioni di mercato.
- Mercato secondario: possono essere acquistati e venduti sul mercato secondario, offrendo liquidità, ma con il rischio di fluttuazioni nel prezzo.
- Rischio: considerati a basso rischio grazie alla garanzia dello Stato, ma esposti alle variazioni dei tassi di interesse.
Caratteristiche dei BOT:
- Durata: hanno scadenze che variano da 3 a 12 mesi, rendendoli ideali per investitori a breve termine.
- Rendimento: non pagano interessi periodici; il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale alla scadenza.
- Liquidità: essendo titoli a breve termine, offrono una maggiore liquidità e sono facilmente negoziabili sul mercato.
- Rischio: Come i BTP, i BOT sono garantiti dallo Stato, quindi presentano un rischio molto basso.
Investire in buoni fruttiferi conviene?
Iniziamo dicendo che i buoni sono prodotti finanziari che non possono essere ceduti a terzi e che dunque sono nominali. Nel caso in cui dovessi avere la necessità di avere indietro il capitale che hai investito, non avrai altra alternativa che cambiare il buono in Posta. Perdendo gli interessi maturati fino a quel momento, quando sia questo disponibile.
Anche questo è, almeno a nostro modo di vedere le cose, un problema. Perché appunto le nostre necessità possono essere mutevoli, così come può diventare estremamente più conveniente andare ad investire in altro, mutate le condizioni dell’economia generale. Investendo in altri tipi di titoli, come quelli che vengono offerti dai broker, puoi invece liberarti del tuo investimento in qualunque momento vorrai.
Non riteniamo che i buoni fruttiferi postali possano essere ritenuti convenienti, perché appunto incorporano i problemi che abbiamo appena elencato nel corso della nostra guida:
- Rendimenti: sono davvero troppo bassi, anche a fronte di un tipo di investimento che in molti riterranno come sicuro;
- Liquidità: avere in cassa un buono fruttifero postale vuol dire avere come unico interlocutore Poste Italiane. Che può dettare le sue condizioni. Se dovessero servirci i soldi investiti prima della scadenza, dovremmo per forza di cosa perdere poi quello che abbiamo maturato;
- Scomodità: avere a che fare con le Poste, nel 2024, non è sicuramente facile come aprire il proprio PC o smartphone cominciare a fare trading su questo o quel titolo;
- Impossibilità di cogliere le occasioni: come le azioni di una determinata azione, o ancora di altri tipi di asset che stanno magari affrontando un momento di forte rialzo.
Per tutti questi motivi riteniamo che i buoni fruttiferi postali devono essere considerati come poco convenienti, anche per quegli investitori che ritengono che questo tipo di prodotti siano necessari, perché sicuri.
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I buoni fruttiferi postali vs obbligazioni italiane
In realtà dovremmo cominciare a considerare i buoni fruttiferi postali come dei prodotti molto affini alle obbligazioni italiane, con le quali appunto condividono ogni tipo di rischio. Quello che però le Poste in genere non ti raccontano è che in realtà nonostante siamo davanti ad un’obbligazione almeno a livello di rischio, i rendimenti sono comunque più bassi.
Quindi vuol dire che a fronte di un rischio di non essere rimborsati che è molto vicino al rischio insito nelle obbligazioni italiane, i buoni fruttiferi postali continuano a rendere molto meno. Sicuro che ti convenga scegliere questo tipo di prodotto ed investire in buoni fruttiferi? Oppure pensi che sia ora di dare un’occhiata a strumenti di trading più avanzati?
Considerazioni finali
Investire in posta conviene ancora? Non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di investire in buoni fruttiferi postali. Possiamo davvero dire che non ci sono le condizioni per anche soltanto prendere in considerazione questo tipo di prodotto, un prodotto che, almeno a nostro modo di vedere le cose, non ha nulla di interessante per chi investe. C’è molto di meglio sui mercati, motivo per il quale continueremo, per i nostri lettori, a indagare, recensire e indicare le possibili alternative.
Domande frequenti
Quali sono i migliori buoni fruttiferi postali?
Se vuoi investire in buoni fruttiferi, sappi che non esiste un buono postale migliore di un altro, perché dipende molto dagli obiettivi e dal rendimento atteso selezionato dal singolo investitore.
Quali sono i buoni postali al 6%?
Nel corso delle ultime emissioni, il buono dedicato ai minorenni, che deve in ogni caso essere aperto da un adulto maggiorenne, mostrava un rendimento annuo lordo del 6%.
Qual è l’ultima emissione dei buoni fruttiferi postali?
Nel 2024 abbiamo assistito all’emissione di diversi buoni fruttiferi postali. Se vuoi investirei in buoni fruttiferi ti consigliamo di controllare sul sito ufficiale di Posta Italiane, per vedere gli ultimi collocamenti.